Il maternity blues o baby blues è un fenomeno transitorio e molto frequente che colpisce circa il 80% delle donne, prevalentemente primipare, subito dopo il parto. Rappresenta un'alterazione del
tono dell’umore che nel passato veniva definito “pianto del latte”. Non si deve confondere con la depressione post partum né con la psicosi puerperale.
Non è considerato un disturbo vero e proprio, si risolve spontaneamente entro due settimane o al massimo 40 giorni. Il termine maternity blues è stato utilizzato per la prima volta dal pediatra e psicanalista inglese D. Winnicott per associazione a questa forma musicale, il blues, dove prevale un vissuto di tristezza e malinconia.
Altri sintomi sono: pianto, ansia generalizzata, insonnia, astenia, disinteresse per il bambino e senso di inadeguatezza. Le cause sono sia di natura ormonale sia legate allo stress psicofisico provocato dalle condizioni del parto. Le donne che dispongono di supporto psicologico e aiuto nell’apprendere i nuovi compiti (soprattutto allattamento e cure igieniche) e possono contare sulla vicinanza emotiva e affettiva del partner superano senza conseguenze questa crisi.