Il panico è l'espressione acuta dell'ansia. L'ansia è uno stato emotivo corrispondente a un preciso meccanismo istintivo che ci aiuta a riconoscere il pericolo. Quando l'ansia è in eccesso diventa un disturbo.
L'individuo che ha avuto una crisi di panico inaspettata, senza alcun apparente fattore scatenante o "a ciel sereno" vive nel terrore che la crisi si ripeta. Si sviluppa così una forma di ansia secondaria definita “ansia anticipatoria”.
Quando egli tenta in tutti i modi di evitare i luoghi o le situazioni che hanno una relazione con gli attacchi vissuti in precedenza, l'attacco di panico si associa alla agorafobia che è definita come la paura di restare bloccato in un luogo o in una situazione senza possibilità di fuga. La maggioranza delle persone che soffre di attacchi di panico soffre anche di agorafobia.
Si può verificare, inoltre, un attacco di panico provocato da una situazione specifica o nell'attesa della stessa come nel caso della fobia sociale.
Infine, l'attacco di panico che in genere dura da pochi minuti a un'ora può essere "sensibile alla situazione" ovvero può manifestarsi o non manifestarsi in una situazione tipica oppure manifestarsi più avanti nel tempo (30-60 minuti dopo la situazione temuta).
Nella popolazione mondiale l'attacco di panico colpisce mediamente una persona su quattro.
L'età di insorgenza è tra i 25-40 anni. Colpisce le donne in numero quasi doppio rispetto gli uomini e sempre rispetto gli uomini le donne manifestano con maggiore frequenza sintomi fisici come: sbandamento, sudorazione, tremore, nausea e svenimenti associati alla paura di impazzire o di perdere il controllo.
Gli uomini invece manifestano con maggiore frequenza sintomi fisici quali tachicardia e dolore al torace associati alla paura di morire.
Possibili eventi scatenanti: per l'uomo con più frequenza sono la perdita di lavoro e l'insorgenza di malattie, per la donna separazioni e lutti.
L’attacco di panico può essere trattato con vari approcci centrati sul sintomo, tuttavia la comprensione della natura, dell’origine e degli aspetti emotivi e cognitivi legati al sintomo può favorire un maggior senso di controllo da parte della persona e prevenire le crisi di panico future.