L'incubo è una particolare esperienza emozionale che al pari dei sogni non è possibile eludere in quanto è il risultato di un’attivazione neurofisiologica resa possibile dal sonno.
Prendiamo in prestito le parole di Dostoevskij che in Delitto e castigo descrive così l'incubo: "In uno stato morboso i sogni si caratterizzano spesso per un’insolita espressività, per l’incisività e per un’estrema affinità con il reale. Talora si viene a formare un quadro mostruoso, ma la situazione e l’intero processo di tutta la rappresentazione sono insieme tanto verosimili e con dettagli tanto precisi, inattesi ma artisticamente congrui all’insieme del quadro, che la stessa persona che sogna non li concepirebbe da sveglio nemmeno se fosse un’artista come Puskin o Turgenev. Questi sogni, i sogni morbosi, si fissano sempre a lungo e producono una forte impressione sull’organismo turbato e già agitato di un individuo”.
l'incubo dunque che porta al risveglio improvviso, è un sogno terrifico definito dalla psicoanalisi “sogno d’angoscia” dove il soggetto percepisce un pericolo fisico imminente tramite, per esempio, incidente, inseguimento, aggressione, oppure un attacco psicologico alla sua identità.
Le forti emozioni negative a esso associate come la rabbia, la paura o il terrore sono coerenti con l’azione e lo scenario onirico. Il soggetto dopo il risveglio spesso ha difficoltà a riaddormentarsi sia per il timore di avere lo stesso incubo sia per il protrarsi dell’ansia associata alla modificazione del sistema nervoso autonomo (sudorazione, tachipnea, tachicardia).
Nel Disturbo da Stress Post Traumatico (PTSD) gli incubi possono essere molto frequenti e in genere rappresentano una ripetizione dello stesso trauma realmente vissuto. Molti individui soggetti a frequenti incubi evitano di dormire con dirette conseguenze sul loro benessere psicofisico. Gli incubi possono comparire in relazione all’assunzione di sostanze di abuso, di un farmaco o a una condizione medica generale.
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