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Comportamento impulsivo: aspetti psicologici e strategie di gestione

Comportamento impulsivo: aspetti psicologici e strategie di gestione

Il comportamento impulsivo è una modalità con cui si manifesta l’aggressività. Il nucleo centrale risiede nell'incapacità di controllare gli impulsi e di autoregolare le emozioni come rabbia, frustrazione e paura.

In generale, il comportamento impulsivo nell’adulto può comportare conseguenze negative sia a livello personale sia a livello relazionale. In ambito lavorativo, l'impulsività può compromettere il clima di collaborazione nel team e la produttività, mentre nelle relazioni personali può indurre sentimenti di sfiducia da parte del partner fino a provocare la rottura del legame affettivo.

A livello personale, l'abuso di sostanze, il gioco d’azzardo problematico, la guida pericolosa, sono alcuni esempi molto comuni di comportamenti a rischio legati all’impulsività. L’impulsività può anche influenzare in modo critico la gestione finanziaria a causa di spese sconsiderate o investimenti avventati.

Sebbene l’impulsività, in determinate circostanze, sia anche presente in individui sani, è un tratto riscontrabile in molti disturbi clinici come:

  • disturbo da deficit di attenzione/iperattività (DDAI/ADHD)
  • disturbo borderline di personalità
  • disturbo bipolare
  • disturbo ossessivo-compulsivo
  • disturbo da dipendenza da sostanze
  • disturbo del controllo degli impulsi
  • disturbi alimentari (bulimia e binge eating disorder)

Impulsività: significati

Secondo il PDM2: “La capacità di controllo e regolazione degli impulsi riflette la capacità dell’individuo di regolare i propri impulsi e di esprimerli in modalità adattive e in linea con le aspettative della cultura di appartenenza. Una compromissione di questo dominio può comportare un’espressione non modulata degli impulsi (impulsività) oppure un rigido ipercontrollo degli impulsi (inibizione), spesso unito a un certo grado di coartazione emotiva” (PDM2, pag. 84).

L’impulsività può essere definita in molteplici modi:

  • presenza di un’azione senza riflessione o pianificazione in risposta a stimoli contingenti
  • espressione di un’emozionalità instabile
  • difficoltà nel dominare la rabbia, la frustrazione e la paura
  • tendenza ad agire impulsivamente in stati di angoscia o sovraccarico emotivo
  • difficoltà nel ponderare e programmare le azioni a causa di una mancanza di riflessione sulle possibili conseguenze
  • limitata perseveranza e autodisciplina su compiti e responsabilità per obiettivi a lungo termine
  • incapacità di posticipare la gratificazione.

A queste caratteristiche si possono sommare comportamenti autolesivi o comportamenti aggressivi fuori controllo nei confronti degli altri, legati al bisogno di manifestare, esternalizzare o gestire emozioni di rabbia, ansia e sofferenza psicologica che non trovano espressione nel linguaggio verbale.

Al contrario, come detto sopra, un eccessivo controllo degli impulsi può portare a una restrizione rigida delle emozioni, una negazione di impulsi e sentimenti aggressivi, una tendenza all’intransigenza e a un desiderio diffuso di esercitare controllo su se stessi e sugli altri.

Vari stili di personalità e disturbi di personalità includono, come elementi fondamentali, diverse espressioni del controllo degli impulsi. Questo varia da un polo disregolato come nel disturbo di personalità borderline, fino all’estremo opposto di ipercontrollo come nel disturbo di personalità ossessivo-compulsivo. Invece, un buon funzionamento mentale si manifesta nella capacità di tollerare la frustrazione quando è necessario, nonché nell’abilità di identificare e modulare gli impulsi come forma di autoregolazione.

Impulsività nella relazione di coppia

I comportamenti impulsivi in una coppia causano tensioni emotive e conflitti e possono variare notevolmente da coppia a coppia per contenuto, intensità e frequenza. L’impulsività mette a repentaglio la stabilità del legame e incide sul livello di soddisfazione all’interno della relazione. Il comportamento impulsivo può portare a discussioni protratte nel tempo dove riflessioni su pensieri, emozioni e azioni non trovano spazio.

L’impulsività intacca la fiducia e il rispetto reciproco che sono elementi essenziali in un legame di coppia. Molto comuni sono le decisioni finanziarie avventate come acquisti non pianificati o investimenti rischiosi che compromettono la sicurezza finanziaria della famiglia.

lo stress che accompagna le situazioni conflittuali può avere conseguenze negative sulla salute fisica e mentale, in quanto lo stress, com’è noto, è uno dei fattori di rischio per l’insorgenza di disturbi legati all’ansia, insonnia e depressione.

Esempi di comportamenti impulsivi nella coppia:

  • Acquisti compulsivi: fare acquisti non necessari, costosi, senza considerare il bilancio familiare o le necessità reali. Oppure fare acquisti impulsivi durante periodi di stress o conflitto.
  • Decisioni azzardate: cambiare lavoro, trasferirsi o prendere decisioni di vita importanti senza discuterle con il partner.
  • Reazioni emotive immediate: rispondere a situazioni o discussioni con rabbia o frustrazione senza pensare alle conseguenze.
  • Avventatezza nelle relazioni sociali: Iniziare o terminare amicizie o altre relazioni sociali senza riflettere sull'impatto sulla coppia. Divulgare dettagli intimi della relazione o informazioni private del partner senza consenso, magari sui social media o ad amici.
  • Comportamenti a rischio: partecipare ad attività pericolose o non sicure senza considerare la propria sicurezza o quella del partner.
  • Cambiamenti improvvisi nei piani: Ignorare la pianificazione per il futuro o per eventi importanti, causando stress e tensione.
  • Comportamenti sessuali impulsivi: spingere per attività sessuali senza considerare i desideri o il comfort del partner. Intraprendere comportamenti sessuali rischiosi o non consensuali.
  • Accuse e gelosia infondate: accusare il partner di infedeltà o altri comportamenti scorretti senza prove o per motivi irrazionali. Mostrare un comportamento eccessivamente possessivo o controllante.
  • Sostegno emozionale inadeguato: reagire con indifferenza o freddezza alle richieste di sostegno emotivo del partner. Fare promesse impulsive di sostegno o cambiamento che non si intendono mantenere.
  • Comportamenti di ritiro o isolamento: decidere improvvisamente di interrompere la comunicazione o di isolarsi emotivamente dal partner. Lasciare la casa o sparire per periodi di tempo senza preavviso o spiegazione.

Gestione dell'impulsività nella coppia

È importante riconoscere e affrontare l'impulsività in una relazione. La terapia di coppia può essere un modo efficace per imparare strategie di comunicazione e risoluzione dei conflitti, e la terapia individuale può aiutare il partner con un "carattere impulsivo" a comprendere le radici del proprio comportamento e a sviluppare tecniche di autocontrollo.

Nella coppia è cruciale lavorare insieme per creare un ambiente di supporto e comprensione, dove entrambi i partner si sentano sicuri e valorizzati. Attraverso la comunicazione aperta e l'impegno reciproco, è possibile superare le sfide poste dall'impulsività e costruire una relazione più forte e più soddisfacente.

Quando entrambi i partner in una relazione mostrano comportamenti impulsivi, è importante adottare strategie condivise per gestire tali tendenze. Ecco alcuni passi che possono aiutare:

  • Riconoscere che esiste un problema: entrambi i partner devono ammettere che l'impulsività è un problema. E questo è il passo principale prima di affrontare i successivi. In altre parole, entrambi i partner devono essere d’accordo sul fatto che esiste un problema ed essere consapevoli dei propri comportamenti e dell'impatto che hanno sulla relazione.
  • Identificare le cause: cercare di capire cosa scatena i comportamenti impulsivi. Può essere stress, ansia, o altri fattori emotivi.
  • Valutazione delle conseguenze: prima di agire, considerare insieme le possibili conseguenze delle azioni, sia positive che negative.
  • Comunicazione efficace: parlare apertamente dei problemi che l'impulsività causa nella relazione, Ascoltarsi a vicenda senza giudizio e cercare di comprendere le prospettive dell'altro.
  • Pianificazione finanziaria: considerare di avere conti separati per le spese personali, in modo da proteggere le finanze condivise da decisioni impulsive.
  • Regole e limiti: stabilire insieme delle regole per le decisioni importanti come un periodo di riflessione prima di fare acquisti significativi o cambiamenti di vita. Anche stabilite dei limiti chiari su cosa è accettabile e cosa non è accettabile nella relazione è fondamentale.
  • Tecniche di autocontrollo: imparare tecniche per modificare il ritmo del respiro, la meditazione o la mindfulness per gestire l'impulso di agire senza riflettere.
  • Attività di rilassamento: praticate insieme attività che promuovono la calma e la riflessione, come lo yoga, la meditazione o passeggiate nella natura. Pratiche come la mindfulness possono favorire la consapevolezza di sé e ridurre la probabilità di agire impulsivamente.
  • Esercizio fisico: l'attività fisica regolare può migliorare l'autocontrollo e ridurre lo stress che, com’è noto, può essere un fattore scatenante per l'impulsività.
  • In alcuni casi, i farmaci possono aiutare a gestire l’impulsività, specialmente se è legata a condizioni diagnosticabili.
  • Terapia di coppia: se l'impulsività persiste, nonostante gli sforzi per gestirla, potrebbe essere necessario esplorare approcci più strutturati e, in alcuni casi, cercare supporto professionale. La terapia di coppia può essere molto utile per imparare a gestire l'impulsività e migliorare la comunicazione. È utile ricordare che l'impulsività può essere un sintomo di diverse condizioni cliniche sottostanti come quelli già citati all’inizio.

Impulsività nell'ambiente di lavoro: implicazioni e conseguenze

l'impatto dell'impulsività sulle relazioni nel luogo di lavoro coprono una varietà di aspetti legati alla gestione delle emozioni, alla comunicazione e alla produttività. Riguardano sia lo stile di leadership sia le dinamiche interne al team.

I comportamenti impulsivi possono creare seri problemi all’interno dell’ambiente di lavoro, che è già di per sé fonte di molteplici ansie. Una reazione di rabbia improvvisa a osservazioni non gradite può portare a litigi durante una riunione, compromettendo la produttività, la collaborazione e il benessere psicofisico delle persone.

Anche interrompere frequentemente gli altri, non ascoltare con intenzione e non comprendere il punto di vista altrui, compromettono la comunicazione efficace e rendono difficile lo svolgimento delle attività e il raggiungimento degli obiettivi.

In un ambiente di lavoro, le aspettative individuali sono profondamente legate alla personalità o al carattere dei soggetti e al particolare contesto organizzativo. Naturalmente in questa dialettica, un clima di fiducia dovrebbe assumere un ruolo centrale. Invece, la persona che tende all’impulsività a volte è percepita come inaffidabile cioè non degna di fiducia, specialmente se prende decisioni avventate senza consultare i colleghi (o i collaboratori quando ruolo e funzioni del manager lo consentono). Questo comportamento può erodere il rispetto reciproco e compromette le relazioni all’interno del gruppo di lavoro o del team.

Le dinamiche all’interno di un team sono complesse e non si può generalizzare, ma sono frequenti i casi in cui la persona che esprime rabbia o frustrazione attraverso comportamenti impulsivi può andare incontro al rischio di isolamento.

Le conseguenze dei comportamenti impulsivi non si limitano solo alle relazioni con i colleghi, ma si riflettono anche nel rapporto con il management. I manager potrebbero essere restii ad affidare incarichi importanti a chi è visto come impulsivo e inaffidabile, e questo potrebbe ridurre le opportunità di crescita professionali.

Questo scenario è un esempio delle conseguenze negative del comportamento impulsivo in un luogo di lavoro. L'aggressività passiva, le reazioni eccessive, i fraintendimenti, la perdita di fiducia e rispetto, non solo compromettono le relazioni interpersonali, ma possono isolare l'individuo e creare un clima ostile sfavorevole alla produttività e al benessere psicologico.

Impulsività nell’ambiente di lavoro: strategie di gestione

Per mitigare gli effetti negativi dell’impulsività sul lavoro, è essenziale adottare alcune strategie di gestione:

  • Autoconsapevolezza: riconoscere i propri trigger (inneschi) e lavorare sulla consapevolezza delle proprie reazioni emotive. I trigger sono circostanze, pensieri, persone, oggetti che stimolano un senso di minaccia anche se obiettivamente non sono minacciosi. La persona prova intense e soverchianti emozioni di rabbia, terrore o panico con sensazioni di agitazione, tremore, battito cardiaco accelerato.
  • Tecniche di rilassamento: praticare la respirazione (con cautela se in presenza di patologia cardiovascolare e respiratoria), la mindfulness (prestare attenzione al momento presente in modo non giudicante).
  • Formazione e Sviluppo: partecipare a workshop e corsi di formazione sulla gestione dello stress e sulla comunicazione professionale per apprendere e praticare tecniche di comunicazione efficace utili per esprimere il proprio punto di vista in modo costruttivo e appropriato al contesto senza generare conflitti.
  • Supporto professionale: rivolgersi a un terapeuta per sviluppare strategie personalizzate di gestione dell’impulsività.

Gestire l’impulsività rappresenta una sfida significativa perché è un processo che richiede costanza, impegno e autodisciplina. Tuttavia, con un approccio e interventi adeguati alle difficoltà della persona, è possibile migliorare notevolmente la qualità delle relazioni professionali e promuovere lo sviluppo dell’empowerment personale e organizzativo.

Impulsività e ambiti di ricerca

Sono molteplici le aree di studio che si occupano del comportamento impulsivo. Le principali riguardano:

  • Fattori neurobiologici: studi di neuroimaging e ricerche sulla neurochimica cerebrale mirano a comprendere il ruolo dei neurotrasmettitori, come la serotonina, la dopamina e la noradrenalina.
  • Strutture cerebrali: la corteccia prefrontale orbitale (principalmente emisfero destro) è coinvolta nei processi decisionali e nella valutazione delle conseguenze delle azioni. Fondamentale la funzione dell’Amigdala coinvolta nella regolazione delle emozioni e nelle risposte di paura. Una Amigdala iperattiva può portare a reazioni emotive intense e impulsive, specialmente in situazioni di stress o pericolo.
  • Comportamenti impulsivi e disturbi mentali: l'impulsività è stata associata a diversi disturbi mentali, come i disturbi di personalità, i disturbi alimentari, i disturbi dell'umore e le dipendenze.
  • Impulsività e controllo cognitivo: la ricerca si concentra sulla capacità di regolare le emozioni e i comportamenti, e sul ruolo dell'impulsività nella distraibilità cognitiva, nell'instabilità emotiva e nella cattiva gestione delle situazioni stressanti.
  • Impulsività e pensieri intrusivi: la relazione tra impulsività e pensieri intrusivi, come quelli osservati nei disturbi d'ansia, in alcune forme depressive e nell'insonnia.
  • Impulsività e compulsività: possibile correlazione tra impulsività e compulsività, come nel caso della dipendenza patologica.
  • Impulsività e fattori socio-ambientali: traumi infantili, stress cronico e altre esperienze negative possono influenzare lo sviluppo del cervello, in particolare le aree coinvolte nel controllo degli impulsi. l'impatto dell'ambiente familiare, l’esposizione a esperienze sociali avverse e di altri fattori ambientali incidono sulla predisposizione all'impulsività.
  • Neuroplasticità: il cervello continua a svilupparsi e modificarsi in risposta all'esperienza e, cambiamenti nelle connessioni neuronali, possono influenzare l'impulsività. Come scrive Siegel “Le esperienze interpersonali svolgono un ruolo organizzativo cruciale nel determinare lo sviluppo delle strutture cerebrali nei primi anni di vita e nel plasmare le attività del cervello durante tutta la nostra esistenza” (Siegel, 2020, pag. 67). Tali cambiamenti nelle connessioni neuronali si verificano non solo a causa di esperienze negative ma anche in conseguenza di esperienze relazionali positive come può essere, per esempio, una psicoterapia ben riuscita.
  • Impulsività e modelli operativi interni: dal punto di vista neurofisiologico, la capacità di inibizione è attribuita alla funzione della corteccia orbitofrontale, in particolare dell’emisfero destro del cervello. Quest’area, responsabile dell’elaborazione delle emozioni, si sviluppa attraverso interazioni affettive o per meglio dire di “sintonizzazione degli affetti” (Stern, 1985) tra il bambino e il caregiver. L’interiorizzazione precoce di come il genitore modula l’arousal (eccitazione emotiva) pone le fondamenta per lo sviluppo futuro, nell’adulto, della regolazione degli impulsi nelle risposte allo stress. Traumi infantili, negligenza o l’assenza di un legame stabile e sicuro con il caregiver possono causare ostacoli nello sviluppo dell’identità personale e dell’attaccamento, portando a un Modello Operativo Interno (MOI) di attaccamento insicuro, o peggio, disorganizzato con ripercussioni negative sul funzionamento mentale.

Per concludere, anche se l’impulsività come manifestazione dell’aggressività è intrinseca al comportamento umano, è fondamentale trovare un giusto equilibrio e sviluppare metodi efficaci per la sua gestione, in modo che non abbia ripercussioni negative sulla vita personale e sociale.

Tuttavia, alcune volte, le strategie di controllo appena descritte non sono sufficienti a risolvere le problematiche legate al comportamento impulsivo, quindi è essenziale non dimenticare la necessità di avviare un percorso psicoterapeutico personalizzato.

Potrebbe essere utile la lettura di: Come faccio a capire se ho bisogno di uno psicologo. L’articolo mette in luce i diversi fattori coinvolti sia nella decisione di intraprendere una psicoterapia sia nella scelta del terapeuta.

Fonti:

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  • Caretti, V., La Barbera, D. (2005), (a cura di), Le dipendenze patologiche, Clinica e psicopatologia, Raffaello Cortina Editore, Milano.
  • Liotti, G., Fassone, G., Monticelli, F. (2017), (a cura di), L’evoluzione delle emozioni e dei sistemi motivazionali: teoria, ricerca, clinica, Raffaello Cortina Editore, Milano.
  • Manuale Diagnostico Psicodinamico PDM-2 (2017), a cura di V. Lingiardi e N. McWilliams, Tr. It. Raffaello Cortina Editore, Milano 2018.
  • Ogden, P., Fisher, J. (2015), Psicoterapia sensomotoria. Interventi per il trauma e l’attaccamento, Tr. It. Raffaello Cortina Editore, Milano 2016.
  • Paribello, P., Manchia, M., Pinna, F., Carpiniello, B. (2024), Impulsivity, aggressivity and mood disorders: a narrative review. Journal of Psychopathology, Official Journal of The Italian Society of Psychopathology, 30 (1). https://www.jpsychopathol.it/article/view/460
  • Quaglino, G. P. (1996), Psicodinamica della vita organizzativa, Raffaello Cortina Editore, Milano.
  • Ramirez, J.M., Andreu, J.M. Aggression, and some related psychological constructs (anger, hostility, and impulsivity) Some comments from a research project. Neuroscience&Biobehavioral Reviews (30) 3 276-291. https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0149763405000709
  • Schore, Allan N. (2019), Psicoterapia con l’emisfero destro, Tr. it. Raffaello Cortina Editore, Milano 2022.
  • Siegel, D. J. (2007), Mindfulness e cervello, Tr. it. Raffaello Cortina Editore, Milano, 2008.
  • Siegel, D. J. (2020), La mente relazionale. Neurobiologia dell’esperienza interpersonale, Tr. it. Raffaello Cortina Editore, Milano, 2021.
  • Stern, D.B. (1985), Il mondo interpersonale del bambino, Tr. it. Raffaello Cortina Editore, Milano 1987.

Nota: per non appesantire il testo è stato usato il maschile secondo le tradizionali regole in uso nella lingua italiana.

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