Per esempio, consideriamo un attacco di panico. È noto che i comportamenti sintomatici sono, non solo osservabili, ma anche molto intensi. Infatti, chi è colpito da un attacco di panico per la prima volta spesso si rivolge al pronto soccorso.
Ma ci sono altre condizioni di disagio, non direttamente osservabili, per cui le persone iniziano a interrogarsi su come è possibile affrontare quel sottile senso di angoscia che le perseguita per più giorni e che influisce sul loro benessere emotivo e relazionale.
A questo si può sommare la sensazione di sentirsi sopraffatti quando gli impegni quotidiani richiedono enorme quantità di energia fisica e mentale. E non dimentichiamo la sensazione, molto frequente, di sentirsi inadeguati per cui evitiamo il contatto con gli altri.
A volte il sostegno che riceviamo dai familiari e dagli amici non è abbastanza. Oppure le persone più vicine non riescono a offrire aiuto con empatia.
Ora, per tornare alla domanda iniziale: come posso capire se ho bisogno di consultare uno psicologo, è importante notare che riflettere sulle manifestazioni sintomatiche è un primo passo. Concentrarsi però solo sui sintomi, come a volte succede quando tentiamo un'autodiagnosi online, potrebbe risultare limitante rispetto alla complessità del funzionamento umano.
Come anticipato, alcuni sintomi, diversamente da un attacco di panico, non sono immediatamente evidenti e potrebbero indicare gravi disturbi che compromettono l'adattamento sociale e il benessere personale.
È fondamentale sottolineare un altro aspetto. Durante periodi di difficoltà, succede di perdere la speranza in un futuro migliore, isolarci, provare rabbia, avere difficoltà a dormire e avere la tendenza a rimuginare. Questi stati d'animo possono essere legati a eventi specifici e destinati a scomparire grazie alle nostre capacità di adattamento e resilienza, sono quindi stati d'animo temporanei. Dobbiamo prestare attenzione quando tali segnali di malessere diventano persistenti, causano sofferenza a noi e agli altri, e influenzano le nostre relazioni.
Segnali di malessere e disagio a cui prestare attenzione
Ecco alcuni segnali da considerare che potrebbero indicare la necessità di cercare aiuto professionale. Non c'è un ordine di importanza poiché ciascun segnale può influenzare gli altri aumentando il livello di disagio e sofferenza psicologica:
- Insonnia: difficoltà ad addormentarsi e/o risvegli precoci. Sonno non riposante, eccesso o carenza di sonno. La qualità del sonno, è un indicatore di altri disturbi come ansia e depressione. Passiamo circa il 30% della nostra vita dormendo. Secondo Il National Institute of Neurological Disorders and Stroke un sonno adeguato è essenziale per molte funzioni cerebrali e per la salute generale ed è fondamentale come cibo e acqua. Il sonno influenza quasi ogni tipo di organo o tessuto, dal cervello al cuore, influenza il metabolismo, l’umore e la resistenza alle malattie.
- Difficoltà nella gestione delle emozioni negative, dell'aggressività e in particolare della rabbia, difficoltà nell'affrontare frustrazioni o ritardi nella gratificazione.
- Pensieri intrusivi e ripetitivi, trascorrere molto tempo a rimurginare sul passato.
- Preoccupazione eccessiva per il futuro.
Tali comportamenti “consumano” molta energia mentale e possono causare stanchezza e affaticamento.
Altri segnali da considerare attentamente includono:
- perdita della speranza
- sentire di non avere uno scopo che motiva ad andare avanti
- disinteresse verso attività solitamente piacevoli.
Un altro segnale da tenere in considerazione è il ritiro sociale. È normale voler stare da soli di tanto in tanto per prendersi cura di se stessi, ma diventa un problema quando la presenza degli altri ci mette a disagio, genera ansia o ci fa sentire minacciati. La perdita di speranza e il ritiro sociale sono stati d'animo che, se persistenti, possono essere sintomi di un disturbo dell'umore o di un'altra condizione di disagio mentale.
Decidere di intraprendere un percorso terapeutico non è una decisione semplice
A volte ci preoccupiamo per i costi, altre volte per il timore di affrontare i ricordi dolorosi del passato. Spesso è un percorso difficile che richiede costanza e impegno. E non sempre possiamo sapere in anticipo quanto durerà.
Tuttavia, la psicoterapia è efficace. In questo documento a cura dell' American Psychological Association (APA) sono riportati studi e ricerche che ne confermano la validità scientifica.
Il setting terapeutico ha molteplici significati ma è soprattutto, come ci ricorda Masud R. Khan, “lo spazio privato del sé”. Qui il paziente può sentirsi libero di condividere "tutto ciò che viene in mente" senza essere giudicato. La psicoterapia infine aiuta a individuare obiettivi da perseguire identificando cause e condizionamenti che li ostacolano.
Per ulteriori informazioni sull'intervento di psicoterapia visita la sezione Q&A di questo sito.
Nota: per non appesantire il testo è stato usato il maschile secondo le tradizionali regole in uso nella lingua italiana.
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